sottofondo e massetto

Sottofondo e massetto sono due degli strati che ricoprono i solai di un edificio, entrambi concorrono in maniera fondamentale alla bontà delle prestazioni dello stesso.

A seconda delle proprie necessità e dei risultati desiderati, specialmente in fase di ristrutturazione, per la loro nuova realizzazione si possono seguire strade differenti e utilizzare tecnologie diverse. 

Ecco tutto quello che devi sapere sulla realizzazione di sottofondi e massetti, le loro funzioni, le differenze e il loro impatto sull’efficienza, la stabilità e la sicurezza della casa. 

Sottofondo o massetto: che differenza c’è?

Spesso questi due termini vengono confusi e utilizzati come sinonimi, ma sottofondo e massetto sono due entità differenti, con caratteristiche e finalità diverse.  

Cos’è il massetto?

Con uno spessore compreso tra i 4 e gli 8 cm, il massetto, anche detto fondo di posa, viene realizzato sopra il sottofondo. Questo strato ha il compito principale di sostenere la posa della pavimentazione, per questo la sua robustezza e la sua planarità sono prioritarie.

Le funzioni fondamentali del massetto sono:

  • livellare in modo preciso la pavimentazione finale,
  • ripartire i carichi,
  • costituire una solida base d’appoggio per il rivestimento del pavimento, 
  • se previsto, ricoprire l’impianto radiante a pavimento.

Cos’è il sottofondo?

Il sottofondo viene posto tra il solaio e il massetto. Per intenderci, è la parte che copre l’impiantistica e ha come finalità principale quella di livellare la superficie. Tuttavia la sua realizzazione può avere un ruolo anche sull’isolamento termico e acustico della casa e può costituire una base per ulteriori impianti, come, ad esempio, il riscaldamento radiante.

Il sottofondo si presenta spesso come un prodotto pronto alla stesura. Generalmente, ha composizione cementizia, anche se prodotti innovativi, come quelli a base di argilla, stanno guadagnando attenzioni sempre maggiori.

Riassumendo, le funzioni del sottofondo sono:

  • contenere gli impianti,
  • garantire leggerezza al solaio,
  • livellare la superficie per ospitare il massetto,
  • fare da base ai pannelli dell’impianto radiante.

La gestione di sottofondo e massetto durante la ristrutturazione

Una ristrutturazione diventa un’occasione da sfruttare per donare alla casa massetti e sottofondi nuovi, con prestazioni più adeguate agli standard attuali, sia dal punto di vista della robustezza, sia dell’isolamento.

In fase di ristrutturazione viene rimosso il vecchio rivestimento del pavimento, massetti e sottofondi esistenti vengono demoliti e si riporta alla luce lo strato base del solaio.

A questo punto viene tutto ripulito e si posano i nuovi impianti, che saranno poi affogati nel nuovo sottofondo. Se previsto, si procede, poi, con la realizzazione del riscaldamento a pavimento che, nei casi di smantellamento del massetto, è sempre consigliato.

Ecco quali tipi di massetto e sottofondo sono disponibili in edilizia e come sceglierli.

Tipologie di massetti e sottofondi

Parlando di massetto, le tipologie si distinguono in:

  • Massetto non aderente: viene realizzato interponendo uno strato separatore, spesso in polietilene, tra massetto e sottofondo. Questo, se da una parte svincola completamente il massetto dalla struttura, dall’altra, richiede maggior spessore, non sempre disponibile.
  • Massetto aderente: il massetto aderisce completamente allo strato sottostante. Si risparmia in spessore, ma si rischia di far risalire troppa umidità e di non avere barriere contro le vibrazioni.
  • Massetto Galleggiante: di concezione simile a quello non aderente, ma a differenza di questo appoggia su uno strato di materiale isolante, nella maggior parte dei casi, in PVC.
  • Massetto radiante: un particolare tipo di massetto galleggiante che poggia sull’isolante termico di fissaggio degli elementi riscaldanti/raffrescanti, incorporati nello spessore: un esempio di massetto a secco.

Ma cosa significa “massetto a secco”? 

In fatto di sottofondi e massetti, infatti, si può distinguere tra:

  • Lavorazioni a secco, con pannelli già precostruiti, solo da assemblare, molto utilizzati in caso di riscaldamento a pavimento.
  • Lavorazioni a umido da realizzare in loco, con materiali autolivellanti.

Parlando di sottofondi a umido, ci si può addentrare in un’ulteriore distinzione:

  • Sottofondi in sabbia e cemento: composti in proporzioni adeguate di sabbia e cemento.
  • Sottofondi alleggeriti: si tratta di sottofondi a base di cemento cellulare o di un composto di cemento e materiali leggeri come polistirolo, argilla espansa, perlite espansa o gesso. Il loro profilo di leggerezza, li rende particolarmente adatti ai casi in cui si scelga per la posa del riscaldamento a pavimento.
  • Sottofondo industriale: un mix speciale di calcestruzzo.

Quali scelte fare in fase di ristrutturazione?

Le scelte che si fanno in fatto di ristrutturazione del solaio, sono molto importanti e devono essere prese alla luce della situazione presente e delle priorità fissate. Il tipo di terreno, la globalità della struttura, l’esposizione al sole, la collocazione dell’edificio e le sue prestazioni termiche generali, sono solo alcune delle variabili da tenere in considerazione.

Progettando il massetto, ad esempio, non si potranno non tenere in considerazione le altezze a disposizione, l’opportunità di inserire un riscaldamento a pavimento e la necessità di isolare l’edificio termicamente ed acusticamente.

In un piano superiore di condominio, ad esempio, la necessità di inserire un isolante acustico sarà prioritaria, mentre, in un piano terra, la barriera di vapore tra massetto e sottofondo sarà imprescindibile. 

Anche il tipo di pavimento che si andrà a incollare sarà determinante per alcune scelte fatte in materia di massetto: solo così si garantirà la durevolezza dei materiali di rivestimento.

La progettazione del sottofondo richiede, così come quella del massetto, delle valutazioni precise. Ad esempio, la scelta del sottofondo alleggerito garantisce un ottimo isolamento termoacustico, mentre il sottofondo industriale, come suggerisce il nome, è adatto a laboratori, piazzali e capannoni, dove la robustezza è tutto. 

Per chi desidera mettere al primo posto la salubrità, poi, il sottofondo alleggerito in gesso, perlite o argilla sono la scelta più adatta. Se, invece, la necessità principale è quella di contenere i costi, la soluzione in cemento cellulare potrebbe essere la migliore.

Al contrario, l’esperienza di Futuruhouse suggerisce di evitare in ogni caso la tipologia di sottofondo a base di mix polistirolo e cemento, perché può dare problemi strutturali.

Al di là dei materiali scelti, le valutazioni in materia di struttura sono molto importanti e dipendono dalle caratteristiche climatiche, igrotermiche e geologiche del luogo in cui sorge l’edificio: in questo senso, si rende necessario valutare con estrema attenzione la realizzazione di telature per bloccare il gas radon, isolanti e barriere di vapore.

Se una ristrutturazione di casa è anche nei tuoi piani, affidandoti a Futurhouse avrai la certezza che ogni aspetto del rifacimento di massetti e sottofondi verrà valutato e gestito in base alle tue esigenze e alla tua specifica situazione.

Potrai contare sulla guida esperta di un’azienda che ha, nel suo passato, centinaia di ristrutturazioni e che, come dice il suo nome, guarda sempre al futuro.

Scrivi a commerciale@futurhousevicenza.com

E per rimanere aggiornato sui nostri contenuti, ti invitiamo a iscriverti alla nostra newsletter, compilando il form che trovi di seguito: potrai scaricare un ebook gratuito che ti spiegherà qual è Il Segreto per Completare una Casa al Grezzo!

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *